Da qualche giorno disponibile su Netflix, “Raccontami di un giorno perfetto”, tratto dal fortunato romanzo “All the Bright Places” di Jennifer Niven, sa fondere drammatico e sentimentale: scene apparentemente spensierate, degne di un film adolescenziale, non di rado subiscono un brusco cambiamento finendo per toccare argomenti impegnativi come può essere il desiderio di porre fine alla propria vita.
Violet Markey è un’adolescente che non ha superato il lutto per la perdita della sorella, Theodore Finch è un suo compagno di classe con cui sembra avere ben poco in comune. L’incontro casuale tra lei, salita sul cornicione per togliersi la vita, e lui, uscito per una corsa solitaria, porterà le loro vite ad intrecciarsi. Un progetto scolastico condurrà i due adolescenti ad affrontare un viaggio alla scoperta delle bellezze dell’Indiana, stato che sembra avere poco da offrire, ma che farà apprezzare a Violet le piccole cose della vita.
Non esiste un prestabilito periodo per superare un trauma né si può essere forzati da altri a voltare pagina. Non a caso, Violet riuscirà ad andare avanti quasi senza accorgersene, certamente anche grazie a Finch, che affronterà in modo delicato il nodo del suo malessere, lasciando che sia soltanto lei a stabilire quando farlo, cercando semplicemente di farla uscire dal suo guscio per riscoprire le gioie che la vita può offrire. Ma non sarà solo Violet a dover affrontare situazioni difficili, anche Finch, che dietro l’ironia nasconde numerose fragilità e un vissuto non sempre facile, subirà un’importante evoluzione.
“Raccontami di un giorno perfetto” di Brett Haley affronta tematiche profonde, ma l’alternanza tra sequenze ad alto tasso emotivo con scene leggere riesce a rendere il film scorrevole, incuriosendo lo spettatore più volte grazie a dei piccoli “punti di svolta” con cui sono svelati diversi aspetti dei personaggi. Possiamo diventare il “posto luminoso” che spesso cerchiamo, ma dobbiamo trovare la forza di far cadere le barriere dietro cui tendiamo a rifugiarci.
Jasmine Luna Laudato