Sold out al Nuovo Cinema Aquila di Roma all’ultima serata del Rome Independent Film Festival 2014, che quest’anno è stato omaggiato dalla presenza in sala del cantautore siciliano Franco Battiato. In occasione del film biografico presentato fuori concorso, Temporary Road. (Una) Vita di Franco Battiato, il maestro incontra la stampa e il pubblico con cui si relaziona da vecchio amico. Durante l’intervista, Battiato si sofferma inevitabilmente sulla situazione politica attuale esprimendo, senza riserve, tutto il suo rammarico verso la politica, verso i leader del Partito Democratico che “non sono più in grado di sostenere la Sinistra. Fanno troppe cose sessuali”. Sono critiche aspre che fa scivolare sul racconto di esperienze vissute, fatti di corruzione, dove il potere è giunto a palesi inciuci sessuali tra le due opposte forze politiche (esponenti del PD e Forza Italia). Sembra ovvio il suo astensionismo elettorale come forma di protesta, d’altronde, Battiato è uno di quelli che ha deciso di conoscersi a fondo e ignorare tutti coloro con cui non si trova affine. Battiato, al di là del suo attuale impegno politico, è per tutti noi l’artista che ci accompagna musicalmente da ben quarantaquattro anni, e come lui stesso dichiara, la magia della musica è l’esperienza più folgorante che l’ha reso un uomo fortunato e grato all’universo infinito. Confida la pienezza spirituale raggiunta nel tempo con il suo lungo viaggio mistico in stretto rapporto con il Buddismo, l’incontro spirituale più illuminante della sua vita.
Il film biografico, uscito nel 2013 e diretto da Pollicelli e Tani, ripercorre la vita artistica del maestro (proponendo intere riprese da live dei suoi maggiori successi) e la costante esigenza di sperimentare che lo ha portato, oggi, a sentirsi un uomo pienamente appagato. E poi ancora emerge il suo rapporto con la Sicilia, ricordi probabilmente ancora troppo legati a una retorica dei tempi andati, tempi in cui, come lui stesso dice, “si viveva sereni perché si poteva stare in casa con le porte aperte”.
Questa XIII edizione del Riff si conclude con la vittoria dei sentimenti e con uno sguardo attento all’ambiente e ai percorsi spirituali. Si aggiudica il Premio per il miglior lungometraggio straniero il film polacco The Girl from The Wardrobe di Bodo Kox, 2013, mentre dei film italiani in concorso, vittoria ex-aequo fra Sogni di gloria, di Patrizio Gioffredi (collettivo John Snellinberg), del 2013, e Ci vorrebbe un miracolo, di Davide Minnella, del 2014. Alla Svizzera il Premio Nuovo Cinema Aquila per Tempo Girl, di Dominik Locher, 2013.
Di seguito, tutti i RIFF Awards:
Miglior Film Documentario Italiano
Happy Goodyear, di Laura Pesino ed Elena Ganelli – Italia, 2014
** Menzione speciale:
Iriria – Niña Terra, di Carmelo Camilli – Italia, 2013
Miglior Cortometraggio Internazionale
9 Meter, di Anders Walter – Danimarca, 2013
Miglior Cortometraggio Italiano
L’impresa, di Davide Labanti – Italia, 2013
** Menzione speciale:
Sassiwood, di Antonio Andrisani, Vito Cea – Italia, 2013
Miglior Cortometraggio Studenti
Deserted, di Yoav Hornung – Israele, 2013
** Menzione speciale:
For The Birds, di Tara Atashgah – USA/Iran, 2013
Miglior Cortometraggio d’Animazione
Wind Of Share, di Pierre Mousquet e Jérôme Cauwe – Francia/Belgio, 2013
Miglior Cortometraggio Sperimentale
Street Views, di Annie Berman – USA, 2013
** Menzione speciale:
Maria’s City, di Dania Reymond – Francia, 2013
Miglior Soggetto per Sceneggiature di Lungometraggio
Chameni, di Domenico Modafferi
Miglior Sceneggiatura per Cortometraggio
Malatempora Night, di Valerio Vestoso
Miglior Soggetto Cinematografico
Santo Vito, di David Fratini