Dal martedì al giovedì, in seconda serata su Rai 2, torna Allessando Cattelan con un nuovo programma che è quasi un déjà vu.
La seconda esperienza in casa Rai per il conduttore di Tortona dopo l’esordio su Rai 1 dell’anno scorso con “Da grande”, prima serata che non aveva dato gli esiti aspettati, registrando uno share piuttosto basso.
Nel programma del 2021 era mancata la personalità del conduttore, cimentatosi in una sorta di cabaret per adeguarsi a una cifra stilistica congeniale a Rai 1, forse meno congeniale a lui.
Cattelan in questa nuova esperienza sulla tv pubblica sembra aver recuperato il suo vecchio smalto messo in mostra nel suo ormai celebre “E Poi c’è Cattelan”, andato in onda su Sky Uno dal 2014 al 2020. Torna ad ispirarsi ai suoi modelli di riferimento: David Letterman e Jimmy Fallon più che Pippo Baudo e Carlo Conti.
La scelta del palinsesto conferma la particolare sensibilità all’innovazione del direttore dell’intrattenimento prime time Stefano Coletta, che scommette ancora una volta su un tipo di intrattenimento non banale. “Stiamo cercando di costruire una nuova Rai 2” – afferma il direttore in occasione della presentazione del programma- “portare linguaggi nuovi, persone e artisti che possano parlare a una platea più larga e più giovane”.
Cattelan, quarantenne e ben rodano sia in radio che in TV, porta in Rai il suo humour un po’ black e la sua capacità empatica nelle interviste, che risultano sempre molto autentiche e sincere, replicando (o simulando) una chiacchierata tra amici.
Gli ospiti sono molto eterogenei: dal quartetto -Cassano, Vieri, Adani e Ventola- della Bobo TV (che ha portato al programma il miglior risultato di share fino ad ora: 4,1%), a Elodie, Mastandrea, Fanelli e gli outsiders- almeno per quanto riguarda la Rai- Ferrario e Ravenna. Proprio la sezione delle interviste risulta la meglio riuscita del programma. Mentre i monologhi comici del conduttore- che di solito aprono e chiudono il programma- sono colmi di banalità e luoghi comuni, mai politicamente corretti ma sempre molto scontati. Tanto che non risulta difficile, allo spettatore più accorto, anticipare la conclusione della battuta.
Ma, tutto sommato, il programma funziona e diverte. Riuscendo nel nobilissimo intento di trasmettere ad una platea generalista contenuti moderni, anche attraverso un rapporto diretto ed informale tra il conduttore e il pubblico. Chi guarda il programma si scorda di essere davanti ad un televisore, le conversazioni spontanee e realistiche lo illudono di assistere ad un vero incontro tra amici, mentre i formati dei giochi ibridano vari linguaggi e pratiche attinte da media diversi come Instagram e TikTok. Insomma, una sorta di Rai 2.0, ancora meglio se vista su Rai Play.
Giovanni Vitale