Il cinema di Fantascienza | Dal 1930 al 1939

Terzo volume di un’enciclopedia dedicata dal regista e critico Luigi Cozzi alla storia del cinema fantascientifico, L’orizzonte perduto del cinema di fantascienza (Profondo rosso Editore, Roma, 2009) segue, nell’ambizioso progetto editoriale, La nascita del cinema di fantascienza (1895-1919) e Gli anni d`oro del cinema di fantascienza (1920-1929), nei quali il lettore veniva introdotto ad una disamina storico-critica di un panorama produttivo spesso lasciato a margine delle grandi storie del cinema.

Dopo l’enorme progressione raggiunta dal genere durante gli anni Venti, che ha il suo apice nel capolavoro Metropolis (1927) di Fritz Lang, il cinema degli anni Trenta è subito segnato da un rivoluzionario cambiamento: il passaggio dal muto al parlato; come chiarisce l’autore, invece, l’altra famigerata novità del tempo – ci riferiamo alla serie di linee-guida morali nota col nome di “Codice Hays” – non toccò quasi mai le produzioni fantascientifiche giudicate dai censori troppo ininfluenti per destare qualsiasi forma di preoccupazione. Dopo un utilissimo glossario degli effetti speciali in cui Cozzi spiega funzionamento e utilizzo dei maggiori trucchi utilizzati nel cinema del periodo, si entra nel vivo dell’analisi di una vera e propria storia parallela della Settima Arte.

I prodigi del Duemila di David Butler e il capolavoro La Fin du Monde di Abel Gance insieme ad altre produzioni minori e serial sono i titoli prodotti nel ’30, mentre per l’anno successivo si analizzano, tra gli altri, I tamburi del pericolo e Un americano alla corte di Re Artù. Ogni capitolo è l’occasione per parlare, oltreché di cinema, di cultura fantascientifica, di letteratura (Sax Rohmer, H.G. Wells e mille altri) e, non ultimo, delle evoluzioni del mezzo. Il lettore scoprirà che nel decennio in cui furono prodotti capolavori come King Kong, La guerra dei mondi, La pericolosa partita, L’uomo invisibile, Il testamento del Dottor Mabuse, La bambola del diavolo, Orizzonte perduto e Il raggio invisibile c’è un numero ricchissimo di altrettanti titoli sommersi da recuperare, vedere e studiare.

Successivo a questo volume è Sul sentiero dei mostri atomici (Profondo rosso Editore, Roma 2011), del quale puoi leggere una recensione cliccando qui.