“Un padre” è il film tratto dalla storia vera raccontata nel libro di Matthew Logelin, disponibile su Netflix e diretto da Paul Weitz. Il mondo di Matt va in pezzi e tutto cambia, quando in modo inaspettato sua moglie Liz perde la vita dopo il parto. Matt aveva rinviato fino all’ultimo anche un compito semplice come montare il lettino nella cameretta e adesso dovrà crescere da solo sua figlia Maddy, mentre affronta la scomparsa dell’amata moglie. Inizialmente ad aiutarlo ci sono le due nonne di Maddy, ma presto per lui arriva il momento della scelta: trasferirsi vicino i parenti per avere un aiuto o rimanere nella propria casa per non lasciare lavoro e amici.
“Un padre” racconta delle difficoltà della perdita e la necessità di andare avanti, mantenendo vivi i ricordi. Quella di Matt è una scelta forte, in cui molti genitori costretti a crescere i propri figli da soli possono rivedersi, una scelta che lo porterà a non fuggire dalle proprie responsabilità e soprattutto a non delegare la crescita di Maddy alle nonne, consapevole che compirà errori, ma cercando di fare del suo meglio conciliando lavoro e casa. Il film nonostante racconti di un dramma riesce a farlo anche con momenti di leggerezza, integrando alla malinconia una sottile comicità del quotidiano. Questo avviene sia nella parte iniziale, dove Matt affronta le prime difficoltà insieme alla neonata Maddy, ma anche nel proseguo, in cui Maddy attraversa la prima infanzia e l’inizio della scuola.
La famiglia composta da padre e figlia non è sola, infatti, anche se le nonne sono distanti sono pronte a esserci quando necessario, mentre anche gli amici di Matt, nonostante spesso non riescano a comprendere lo stato emotivo dell’uomo risultando inopportuni, si rivelano una spalla su cui contare. L’arrivo di Swan, una giovane donna incontrata ad un compleanno, porterà ulteriori novità in famiglia e così il film riesce a mostrare uno spezzone di vita attraverso una storia semplice con grandi dolori e forti gioie, coinvolgendo lo spettatore tra momenti di malinconia e qualche sorriso.
Jasmine Laudato