L’angolo di Michele Anselmi
Era in buona misura intraducibile il titolo originale “The Hate U Give”. Così il film del cineasta afro-americano George Tillman Jr, passato alla Festa del cinema di Roma 2018, esce nelle sale giovedì 14 marzo, targato 20th Century Fox, come “Il coraggio della verità”. Chissà se troverà un suo pubblico. Il regista, classe 1969, sostiene: “È importante essere se stessi, alzare la testa, non avere paura di dire la verità o di essere ascoltati”. Come si fa a non concordare? Il dilemma che il film mette in scena riguarda proprio un’adolescente di colore, la sedicenne Starr, posta tragicamente di fronte alla propria identità. Viene dal quartiere popolare di Garden Heights, i genitori, a costo di notevoli sacrifici, l’hanno iscritta alla rinomata Williamson Prep. School, dove studiano solo bianchi ricchi, proprio per sottrarla al clima violento, reso incandescente dalla gang malavitosa King Lords.
Graziosa e volitiva, Starr vive nel “magnifico mondo” della Nike, che infatti sponsorizza largamente; ma qualcosa le impedisce di sentirsi a proprio agio in quella scuola, dove pure s’è innamorata del bianco Chris. Una sera a una festa rivede l’amico d’infanzia Khalil, il primo ragazzo al quale diede un bacio dopo aver giocato per anni a Harry Potter. L’auto del giovanotto viene fermata da un poliziotto bianco, forse inesperto o solo teso, sicché quando Khalil tira fuori una spazzola da capelli quell’altro la prende per un pistola e spara tre colpi, uccidendolo.
Insomma, avete capito. Una scena che abbiamo visto in tanti film sull’argomento; purtroppo anche nella realtà. A quel punto Starr, che ha assistito all’omicidio dal sedile del viaggiatore, deve decidere se restare nell’ombra per non finire nel tritacarne mediatico, con quel che ne consegue anche sul piano dei rischi per la famiglia, oppure farsi avanti e testimoniare al “gran giurì” per evitare che lo sbirro, solo sospeso, la faccia franca senza processo penale.
Tillman Jr usa una pezzatura ampia da 133 minuti per raccontare la sua storia sospesa tra orgoglio e pregiudizio, razzismo e coscienza, appartenenza e integrazione. Il tutto sotto l’ala del mitico rapper Tupac Shakur, teorico e critico di quella “thug life”, cioè criminale, continuamente evocata dal film. Del resto il titolo originale “The Hate U Give” nasce dalla frase-tormentone che torna varie volte: “È l’odio che date ai bambini che ci fotte tutti”. Date o diamo?
Costruito sul viso incantevole e il corpo scattante di Amandla Stenberg, che appunto interpreta Starr togliendosi tre anni, “Il coraggio della verità” porta sullo schermo il romanzo omonimo di Angie Thomas, lasciando che via via affiori un mix di emozioni contrastanti, di domande politico/morali. Reagire alla brutalità dei poliziotti o manifestare pacificamente? Vivere solo tra la propria gente o aprirsi agli altri? Coltivare il mito machista del “dente per dente” o appellarsi alla forza quieta della comunità?
Alla fine tutto si rimette a posto o quasi, anche se il film non sparge miele sulla ferita. Purtroppo è lo stile che difetta, alcuni passaggi sono prevedibili, spira un’aria da Disney Channel; o magari il regista ha voluto mettere troppa carne al fuoco per dare voce a tutte le campane.
Michele Anselmi