Su Netflix è uscita la serie mistery tratta dall’omonimo bestseller internazionale di Karen McManus “Uno di noi sta mentendo”. Un teen drama con numerose influenze di serie cult del passato: dall’iconica “Veronica Mars”, all’immortale “Gossip Girl” fino ad arrivare al più recente “Pretty Little Liars”.
Il concept della serie è tanto semplice quanto ingarbugliato: quattro liceali, un blog, un giovane morto e un mistero da risolvere. È chiaro quindi che tutto all’interno di “Uno di noi sta mentendo” ruoti attorno ad un importante domanda: “chi lo ha ucciso?”.
La vicenda raccontata da “Uno di noi sta mentendo” inizia dal giovane e intrigante Simon, uno studente della Bayview High che, attraverso un blog di gossip scolastico, svela i più reconditi segreti degli studenti. La differenza – rispetto alle serie sopracitate – è che tutti sanno perfettamente che Simon è l’autore del blog, e per questo motivo tutti hanno ottimi motivi per avercela con lui. Questi motivi, per quattro studenti, si trasformano in un movente quando Simon muore improvvisamente. La polizia fiuta un omicidio, ma Brownyn, la migliore studentessa della scuola, Nate, il classico bad boy bello e dannato, Addy, la cheerleader popolare e Cooper, atleta grande promessa del baseball, si professano da subito innocenti. Eppure, tutti all’interno e all’esterno di questa stanza avevano un motivo per temere Simon, un grande segreto che non volevano venisse rivelato. Chi di loro sta mentendo? E chi ha rubato il blog a Simon, perseguitando i quattro protagonisti?
All’interno del teen drama “Uno di noi sta mentendo” troviamo i classici stereotipi tipici del genere di rifermento: in particolare abbiamo i soliti atleti spacconi e pieni di sé stessi, il cattivo ragazzo che fa il delinquente, ma che in cuor suo è dolce e affascinante, la studiosa perfetta che – da un giorno all’altro – capisce che la vita non è solo “studiare e dare esami”, la cheerleader popolare che tratta tutti malissimo e che vive la propria vita in una bolla dorata ed infine il nerd che vuole far vacillare i segreti dell’intera scuola.
Nonostante i numerosi cliché tipici dei drama americani, il prodotto Netflix è da promuovere grazie alla sua particolare modalità per catturare il pubblico, tanto da essere rinnovato per una seconda stagione dopo appena 10 giorni dall’uscita. Gli episodi sono ben girati, la regia e il montaggio tengono un ritmo molto alto e la sceneggiatura mantiene un filo logico che spesso passa in secondo piano nei drammi e che fa di “Uno di noi sta mentendo” un lavoro interessante realizzato per essere gustato tutto in un fiato.
Flavia Arcangeli