Vacanze Romane | Di un siciliano attraverso il festival
Seconda Stazione
 
a cura di Gabriele Sabatino
 
Roma | Lounge Levi`s ® Mov | notte del 16 ottobre `09
 
Seduto in cima alla Cavea dell`Auditorium di Roma vi racconto di questa lunga, faticosa (ma piena di sorprese) seconda giornata di Festival. Alle mie spalle il Lounge Bar, spazio dove i più eleganti ospiti delle anteprime passano per sorseggiare un drink e farsi fotografare per suggellare il fatidico "sì, io c`ero".
 
La giornata è iniziata da cani. Nel senso…buono, ovviamente. Infatti alle 9 ero già seduto sulla poltrona della Sala Santa Cecilia a vedere il remake di Hachiko: a dog`s story, un film di Lasse Hallstrom con Richard Gere. E il titolo è perfetto: storia di un cane (che si chiama Hachi), niente di più niente di meno. Anzi qualcosa in più sì, in sala piangevamo tutti, tipo bambini delle elementari (del resto la sezione in cui è inserito il film è quella di "Alice nella città", sezione del festival dedicata ai più piccoli). Perché piangevamo? Immaginate un cane bellissimo, una famiglia americana felice e ricca, una figlia unica bella che si sposa con un ragazzo che la ama, un uomo soddisfatto della sua vita che fa un lavoro che gli piace e che ha un cane così fedele che lo aspetta ogni giorno alla stazione per accompagnarlo a casa. E se il cane ad un tratto perdesse tutto ciò? E, fedele come sempre, attenda per 9 lunghi anni il non-ritorno del suo padrone? La lacrimuccia è d`obbligo. Sopratutto perché Hachi è da Oscar.  E il commento unanime in sala stampa è stato "è il film perfetto per le uscite di Natale": come biasimarli?
 
Alle 11 noi di Cinemonitor.it ci siamo ritrovati allo spazio RomaLazio FilmCommission per organizzare l`incontro di martedì 20 per il CensiAnimaCorto 2009 e più di altre mille parole è meglio che leggiate qui sotto.
 
 
Per chi si dà da fare, il pranzo è un rito "circolare" al festival. Infatti bisogna girare e rigirare per i vari buffet che tutti gli stand organizzano. Mezzo tramezzino di qua, un bicchiere di vino di là, pane e marmellata allo spazio Ikea e infine un caffè HAG visto che è lo sponsor dell`evento e te lo tirano dietro come se fosse acqua fresca. Meglio per noi.
Ho deciso di seguire la conferenza stampa di Viola di Mare. Ricordate ieri sera ve ne ho "quasi" parlato perché aspettavo il commento della Aspesi? Ahinoi non è arrivato in quanto la critica di Repubblica ha preferito intervistare Gianna Nannini e rendere omissis al film. Forse non le è piaciuto? Chissà, la mia missione sarà intervistarla e chiedere cosa ne pensa di Viola di Mare. Però a questo punto nemmeno io posso fare da meno…e voglio avere il privilegio di regalarvi qualcosa della Nannini.
Detto fatto. Et voilà
 

 
Una lunga coda di persone (la prima veramente consistente) la troviamo fuori dalla Salacinema Ikea, in attesa per entrare a vedere il tributo a Heath Ledger. Tributo sintetizzato in alcune clip dove Heath è protagonista come attore, ma principalmente come regista di video clip. Il tutto diretto da John Amato e prodotto da Sara Cline, due dei membri di The Masses, una sofisticata comunità di artisti di Los Angeles di cui Ledger era parte. Emozionante sì, come ogni cosa che riguarda qualcuno giovane e bravo che non c`è più. Superba la spiegazione della scelta del logo di The Masses (una spirale che diventa una "m") che viaggia tra l`arte del barocco, l`invenzione del violino, l`irrisolvibile intreccio natura-cultura, la matematica, il trascendentale, le tradizioni e le superstizioni.
 
Mi aspettano Muccino e Tornatore per l`incontro-scontro tra autori moderato da Sesti e Detassis (il primo coordina la sezione L`altro Cinema – Extra, la seconda è il direttore artistico del festival nonché direttore del mensile di cinema Ciak). Nonostante la folla, riesco a prendere un posto in primissima fila [i poteri della fortuna sono incredibili] e immagino vogliate le prove…Eccole qui in basso. Un video letteralmente "rubato" visto che le riprese non potevano effettuarsi. Il perché di questa limitazione a noi è assolutamente ignaro, visto che dietro di me ci sono circa 40 telecamere che riprendono tutto [i poteri dell`abuso di potere].
 
 

 
L`incontro è stato un po` freddo. Diciamo che nessuno (moderatori compresi) è stato voglioso di scontro. E quando dico scontro non mi aspettavo Tornatore sul ring ad abbattere uno per uno i film di Muccino, piuttosto a sforzarsi di volere veramente dialogare l`uno con l`altro. Mi è sembrata piuttosto una forzatura degli organizzatori mettere questi due autori insieme, così diversi, così poco interessati a sapere l`uno dell`altro. Lo stile dell`incontro poi esige una curiosità di fondo, e se non c`è il discorso non si incendia, rimane ingolfato in cose del tipo "Tornatore sei ridondante" (potete sentirlo nel video) o "Muccino racconti di generazioni giovanili che hanno problemi comuni e sei un po` divertente". Insomma secondo me il discorso non prendeva quota. Nota positiva: tra le sequenze scelte da Gabriele Muccino, dei film di Tornatore, è stato emozionante rivedere una scena (tutta in piano sequenza)  tratta da L`uomo delle Stelle dove tutto il paese tenta di recitare le battute cult di Via Col vento per poter partecipare ai provini del regista Joe Morelli.
 
Ma le mie Vacanze Romane potevano mancare di Red Carpet? Ebbene no! Dunque cambio d`abito e via per l`ingresso trionfale sul tappeto rosso insieme a James Ivory e Alexandra Maria Lara, rispettivamente regista e attrice del film "The city of your final destination" tratto dal bellissimo romanzo "Quella sera dorata" di Peter Cameron. Ebbene non posso mentire. Le mie Vacanze Romane erano tutte in trepidante attesa per questo momento. Avevo letto il libro e mi era piaciuto molto e dunque non vedevo l`ora di leggere con gli occhi quello che Ivory ha tradotto in immagini.
 
Prima del film però ci siamo dovuti letteralmente sorbire "Omaggio a Roma" si Franco Zeffirelli, pseudo-documentario su Roma con Andrea Bocelli e Monica Bellucci. Il signore seduto proprio dietro di me, dopo 10 minuti di strazio ha coraggiosamente gridato "basta! Fa schifo!". Ed è venuto giù l`auditorium tra applausi (credo di approvazione al commento), fischi (credo di disapprovazione al filmato) e fragorose risate (che figura ci facciamo con Ivory?). Cosa c`entrava questo corto mi chiedo? La Bellucci oramai la vediamo in ogni schermo di festival che bacia qualcuno. Bocelli in mezzo al Colosseo che cantava il Nessun Dorma, credo il cliché più imbarazzante del Festival fino ad oggi.
 
Ma fortunatamente Ivory ci ha regalato un bel film, pulito, potente. Ovviamente pareri discordanti tra stampa (a cui non è andato giù) e pubblico (a cui è piaciuto); e discrepanze anche fra i diversi redattori di Cinemonitor.it: ma il mondo, come si dice, è bello perché è vario.
Voglio essere anche io un poco ovvio: il libro mi è piaciuto di più. Ma il film non mi è dispiaciuto. Forse se non avessi letto il libro mi sarebbe piaciuto di più il film. Anche se Ivory è stato abbastanza fedele a Cameron. Chissà forse ho bisogno di una seconda visione.
 
Mentre usciamo dalla sala, in passerella sfilano gli attori di Viola di Mare per la proiezione al pubblico. Ci sono 4 gradi a Roma. Io approfitto e mi riscaldo con un risotto allo champagne al Lounge Levi`sMov bevendo ottimo vino. Bisogna non farsi mancare nulla durante le Vacanze Romane.
Domani però sono stato invitato a Villa Medici, penso per una delle feste più attese: Up in the Air il film di Jason Reitman (vi ricordate di "Juno"?) con George Clooney accompagnato, mi sembra quasi blasfemo non dirlo, da Elisabetta. Io fossi in voi non cambierei Canalis.
 
Sabatino | Vacanziero in questa sera dorata
 
Della serie: mi hai ha fatto ridere. Sul quotidiano "Il Messaggero" a pag. 22, Enrico Lucherini scrive un esilarante articolo dal titolo "Aiuto! E se la Canalis si innamora di Richard?"  dove però ammette "Finalmente un`apertura di Festival senza il popolo squinzio del Billionaire. Nessuna velina, velona, attricetta, escort". E io sono dannatamente d`accordo.
 
 
 
Se volete tradurre tutto in immagini, non dimentica di guardare gli Scatti Romani di questa giornata

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