Il meta-reportage di Hagerman | Ritorno alla realtà o alla finzione?
Presentato in concorso nella sezione L’altro cinema | Extra della Quinta Edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Vuelve a la vida è il secondo lungometraggio del regista messicano Carlos Hagerman, noto soprattutto per aver lavorato molti anni nella Zeta Film, società di produzione di un altro più famoso filmaker messicano, Alejandro Gonzales Inarritu.
Questo documentario fa parte di un progetto sulla famiglia di Hagerman ( una costante tematica di molti film selezionati a questa edizione del Festival ) secondo la concezione allargata messicana, spiegata dallo stesso regista durante l’anteprima del film: “il modo di concepire la famiglia in Messico non include solo fratelli e sorelle, ma anche amici che diventano anche loro una famiglia”.
Vuelve a la vida è in realtà, più propriamente, una docu-fiction, nata, come chiarisce la prima didascalia del film, per intervistare i cacciatori di squali: dunque come un vero e proprio reportage, poi sviluppato e realizzato seguendo i tipici escamotage della fiction cinematografica, il sogno, la bellezza, la suspence e chiaramente i riferimenti a personaggi e a avvenimenti immaginari.
La forte identità messicana, che caratterizza l`opera, è corroborata dall’ascolto delle note della musica de mariachi, che accompagnano i racconti degli intervistati, dallo stile di vita allegro e spensierato messicano e dalla stessa cucina. Il titolo, infatti, del film fa riferimento al nome di un tipico piatto della cucina messicana: un cocktail a base di pesce, aromatizzato con le tradizionali salse piccanti, che viene servito ai marinari per riprenderli dalle sbronze e riportarli alla realtà, che poi è la vera indagine del documentario.
Un meta-reportage, rappresentato dalle interviste a sub, donne, uomini, attrici, come la romana Silvana Pampanini, che ricordano le avventure di El Perro, un noto aedo messicano specializzato nei racconti delle leggendarie storie sulla caccia agli squali. Allegro e piacevole è impreziosito dai ricordi divertenti dei messicani intervistati e dalle note della musica de mariachi. Ha anche molte le citazioni cinematografiche: dalla celebre sigla della serie televisiva americana L’ora di Hitchcock, che accompagna la troupe di intervistatori all’inevitabile riferimento a Lo squalo di Steven Spielberg ( Usa 1975 ), che tuttavia in Vuelve a la vida viene dagli stessi intervistati criticato per aver determinato un crollo di turisti sulle spiagge di Acapulco.