L’angolo di Michele Anselmi

Per chi ama le serie brevi: c’è da vedere su Netflix “You Don’t Know Me”, quattro puntate di circa 55 minuti l’una. Me l’ero persa a giugno, per caso l’ho cominciata, e debbo dire che non sono riuscito a staccarmi benché lo sceneggiatore Tom Edge e il regista Sarmad Masud, entrambi inglesi, allunghino un po’ troppo il brodo. La cornice è una classica aula giudiziaria londinese, di quelle foderate di legno: un giovanotto nero ben vestito, britannico di origine africana, bravissimo a vedere automobili, tal Hero, ha deciso di difendersi da solo e parte così, subito, la sua lunga arringa finale di fronte alla giuria.
L’antefatto? Un giovane e arrogante boss dello spaccio, Jamil, è stato ritrovato con il cranio fracassato da un colpo di pistola. Tutte le prove portano a Hero, sin troppo; il verdetto insomma sembra già scritto, ma l’uomo, contrariamente a quanto consigliato dal suo avvocato, comincia a smantellare i fatti, ad uno ad uno, con lucida analisi, senza negare alcune evidenze e però inquadrandole in un conteso diverso. E intanto, tra una sua dichiarazione e l’altra, partono i flashback, che effettivamente rivelano l’altra faccia della storia dietro quell’omicidio: l’amore tenerissimo per la rischiosa Kyra, l’affetto di mamma e sorella, le rivalità tra gang, la complicità di un amico d’infanzia divenuto malvivente, una pistola di fabbricazione russa che prima o poi sparerà (Cechov insegna).
A me “You Don’t Know Me”, più o meno “Voi non mi conoscete” ma vale anche al singolare, sembra interessante, una riuscita. Non tutto torna nel succedersi degli eventi, ma è anche la forza della mini-serie: Hero, interpretato da Samuel Adewunmi, si propone ai giurati come una vittima, un poveraccio “incastrato”, ed è certo sincero, ma anch’egli custodisce un dettaglio non da poco che non può rivelare. Notevole Sophie Wilde nel ruolo di Kyra: donna ossessionata dalla lettura, bella e sensuale, ma con troppi segreti, e scottanti, nell’armadio. In versione originale coi sottotitoli, mi raccomando.

Michele Anselmi