Mercoledì 3 aprile a partire dalle ore 16.00 si è tenuto l’evento di lancio del progetto “YouTrailer. Verso un Rinascimento digitale del cinema italiano” presso la Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea (Viale delle Belle Arti 131) di Roma. Presenti registi, produttori, attori e personalità rilevanti del settore che hanno discusso davanti ad un pubblico composto anche dagli studenti del corso “Culture e Industrie della Televisione” dell’Università di Roma “La Sapienza”, creatori di ben 20 promo del concorso, proiettati nel corso dell’evento.
Dopo un’introduzione e presentazione del concorso, la Prof.ssa Mihaela Gavrila, moderatrice della giornata, docente della Sapienza e co-responsabile scientifico, insieme a Roberto Faenza, del Progetto YouTrailer, ha passato la parola al Prof. Bruno Mazzara – direttore Dipartimento Comunicazione e Ricerca Sociale Sapienza – il quale ha sottolineato come il cinema sia “qualcosa di significativo che può essere analizzato da molti punti di vista diversi”. “Tale progetto – continua Mazzara – vuole ripercorrere la storia del cinema attraverso uno specifico strumento di comunicazione dotato di forte creatività: i trailer, a quel tempo inesistenti”.
Sostenuto dal MIBACT e dal MIUR, con il patrocinio di CineOnu Italia, diretto da Roberto Faenza e Mihaela Gavrila per conto dell’Università di Roma Sapienza, il progetto YouTrailer mira a coinvolgere i ragazzi delle Scuole Medie Superiori in un concorso di promo digitali per i film d’autore del passato che non ne hanno mai avuto uno. A quei tempi infatti esisteva solo il ‘prossimamente’, un montaggio delle sequenze più significative del film accompagnato da una voce fuori campo. Sottoposti a una giuria di registi, produttori, distributori, attori e critici, i migliori trailer realizzati dagli studenti saranno premiati in un evento nazionale, che si svolgerà a fine ottobre 2019 e beneficeranno di uno spazio di visibilità in occasione del Festival dei Diritti Umani a novembre.
Il progetto non ha solo l’obiettivo di ‘aggiornare’ le forme di comunicazione dei nostri film del passato (20 le opere cinematografiche selezionate, realizzate tra gli anni ’40 e ’60), ma soprattutto di farli conoscere ai giovani i quali, cresciuti in una società ipertecnologica, per lo più non hanno mai sentito parlare dei capolavori del cinema italiano del Novecento e quindi non possono apprezzare il fascino d’altri tempi di queste pellicole.
Roberto Faenza – regista e direttore CineOnu Italia – ha raccontato due aneddoti emblematici di questo divario generazionale: “durante una proiezione in un liceo classico, su una platea di circa 300 studenti non uno di loro aveva mai visto un film con Marcello Mastroianni. E in una proiezione del film ‘Salvatore Giuliano’ in un liceo siciliano, nessuno aveva mai sentito parlare di Francesco Rosi. Figurarsi, – continua Faenza – di Antonioni o di Risi o di Monicelli per fare solo qualche nome. Ma la colpa di certo non è dei ragazzi, bensì di noi adulti che non facciamo abbastanza per coltivare la memoria”.
Il presidente di Cinecittà Luce, Roberto Cicutto ha poi fatto notare come “il cinema è una disciplina che si presta a raccontare le altre discipline, ma le altre non spiegano il cinema. C’è la necessità di raccontare il cinema non solo dal punto di vista culturale e contenutistico, ma anche e soprattutto come tecnica”.
A tal proposito, la collaborazione con la Galleria Nazionale ha lo scopo di esplorare i punti di contatto tra il montaggio cinematografico e l’allestimento di una mostra d’arte: la messa in scena e la messa in opera di prodotti artistici richiedono oggi una nuova e moderna interpretazione.
Interpretazione che non sarebbe possibile senza una “fonte storica necessaria a tutti come l’archivio” – ha evidenziato Maria Pia Ammirati, direttrice Rai Teche – “gli archivi (come quelli di Rai Teche e dell’Istituto Luce qui rappresentati) sono il più grande deposito culturale d’Italia poiché permettono di ricostruire la storia di un Paese e dei suoi abitanti mettendo tutto ciò a disposizione alle nuove generazioni”.
Dal canto suo, l’attore e regista Alessandro Preziosi ha affermato come l’autorialità del cinema non si sia fermata nonostante la liquidità baumaniana odierna: “C’è una estrema facilità con cui si passa da un genere di film ad un altro, spesso sprofondando nel cinema senza capirne le modalità intrinseche”. “Il cinema che è stato – conclude Preziosi – si può far rinascere attraverso una nuova fioritura cinematografica”, obiettivo di questo progetto.
Successivamente, anche Francesco Rutelli, presidente ANICA, ha sottolineato l’intuizione brillante del concorso; Giannandrea Pecorelli, produttore Aurora Film ha suggerito “come attrarre la curiosità dei giovani” e Aurelio Picca, scrittore, ha fatto il punto sull’importanza delle immagini.
A seguire, è intervenuto Giovambattista Fatelli, docente della cattedra di Linguaggi e Formati dell’Audiovisivo presso il dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza: “Il cinema è una grande forza del passato – ha affermato – ed è un peccato che questi film rimangano imbalsamati nel periodo storico in cui sono stati creati. Il senso di questa è iniziativa è farli rivivere in un momento in cui il cinema come noi lo abbiamo conosciuto non c’è più”.
Infine, i trailermaker Sara Manini-Lardani ed Eduardo Massieri, professionisti del settore, hanno attinto dalla propria esperienza personale per dare qualche consiglio ai giovani che parteciperanno al concorso. La prima ha illustrato i tre elementi fondamentali per la realizzazione di un trailer: la musica, il gusto artistico e la sensibilità. Il secondo ha evidenziato il difficile equilibrio tra le ragioni dell’arte e quelle del mercato e si è detto entusiasta del progetto e curioso di vedere i lavori dei ragazzi proprio in quanto liberi da tali vincoli commerciali. “Per realizzare un trailer dovete immaginare di essere il primo spettatore di quel film, – spiega Manini-Lardani – non dimenticate che il cinema rimane la settima arte, quindi per poter realizzare un trailer bisogna innanzitutto amare il cinema e avere una cultura cinematografica”. L’evento si è concluso con buffet e aperitivo presso il Caffè delle Arti adiacente la Galleria.
Simona Schembri e Betty Mammucari